Abstract
Botulino e Filler. Uso singolo e combinato
L'evoluzione in questi ultimi anni nel campo della Medicina Estetica ci ha permesso di poter raggiungere, nel trattamento dell'invecchiamento del viso o di inestetismi congeniti o post-traumatici, risultati importanti, tangibili e con scarsa invasività. Dobbiamo però ricordare che tutto ciò dipende da tre fattori fondamentali: l'approfondita conoscenza dell'anatomia del volto, la conoscenza delle tecniche e la sicurezza e rispondenza terapeutica dei materiali utilizzati siano essi iniettivi o strumentali. Il processo di invecchiamento del viso interessa tutti le strutture che lo compongono dalla cute al grasso sottocutaneo fino al supporto scheletrico. Utilizzando materiali iniettivi ad azione riempitiva, principalmente acido ialuronico cross-linkato nelle varie formulazioni, possiamo ricreare i volumi persi e con prodotti iniettivi ad azione lipolitica possiamo ridurre i volumi in eccesso. A seconda della tipologia del viso e delle aree, il filler può essere posizionato nei piani più profondi sovra-periostei oppure nello strato ipodermico superficiale. Possiamo anche correggere un gibbo nasale non molto accentuato (rinoplastica medica) aumentare il volume di un mento poco prospicente (mentoplastica medica) donando al profilo del viso equilibrio ed armonia delle proporzioni. Dobbiamo tener presente che ci sono però delle aree particolarmente a rischio soprattutto per il particolare decorso dei vasi e nervi. Il cosiddetto " Triangolo del Pericolo" si trova nella zona centrale del viso dove il decorso dell'arteria facciale e dei suoi rami può rappresentare un pericolo di necrosi tessutali per compressione od occlusione o addirittura creare embolizzazioni a valle. La conoscenza dell'anatomia e la giusta tecnica ci fa prevenire ciò che può essere prevedibile. Spesso dobbiamo combinare più tecniche per poter ottimizzare il risultato e così oltre alla azione riempitiva dovuta al filler possiamo creare una modulazione della mimica facciale utilizzando la tossina botulinica. Il suo campo di applicazione, attualmente approvato, è nel terzo superiore del viso per la correzione delle rughe cosiddette di "espressione" legate appunto ai reiterati movimenti dei muscoli mimici. Quindi rughe della fronte, della glabella e della zona perioculare. I risultati sono veramente ottimi paragonabili ad un lifting cervicale. Anche qui il trattamento deve essere eseguito in punti target muscolari ben precisi per non avere effetti collaterali (ptosi palpebrale in primis).
Obiettivi di apprendimento
Conoscere l'anatomia del viso e le tecniche iniettive per prevenire i rischi ed ottimizzare il risultato
Obiettivi di apprendimento
Conoscere l'anatomia del viso e le tecniche iniettive per prevenire i rischi ed ottimizzare il risultato